Eventi e speciali
Lucio Del Pezzo
Ritorna nel Salento, dopo 23 anni
Informazioni utili
- Categoria: Mostre e mostre mercato
- Dal 14/11/2010 al 14/01/2011
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Dove: Nardò
- Indirizzo: Galleria L'Osanna Via XX Settembre 34
- Costo: accesso libero
- Orario: dal martedì al sabato, ore 11-13; 17-21. (chiuso lunedì e festivi)
- Telefono: +39 0833562906 , +39 3339587269
La sua ultima presenza a Lecce risale al 1987 presso il Centro d’Arte Telamone di via Palmieri, anche allora nello spazio di Riccardo Leuzzi.
Nato a Napoli nel 1933 Del Pezzo è considerato uno dei massimi esponenti dell’arte contemporanea italiana ed europea.
Allievo di Emilio Notte, nel ’58 partecipa alla fondazione del “Gruppo ‘58” collegato col Movimento Nucleare di Enrico Baj. Nel ’61 si trasferisce a Milano e partecipa a diverse edizioni della Biennale di Venezia. E’ assiduamente presente a Parigi e recentemente in Germania.
La mostra a L’Osanna sarà inaugurata domenica 14 novembre alle ore 18,00 alla presenza dell’artista e del critico Toti Carpentieri che nel suo scritto Quid Tum. Del Pezzo, pubblicato in catalogo, partendo dal Grande Casellario quale catalogo del repertorio del maestro, ripercorre il suo “sillabario personale, nel succedersi e sovrapporsi – sorta di “caos calmo”- di triangoli, croci, busti figurali, cerchi, forme inventate, piramidi, ziggurat, birilli a righe bianche e rosse, squadre, obelischi, tiri al bersaglio, cilindri, labirintici percorsi, sestanti, manine portafortuna, stelle, teste di manichini, campane, arc-en-ciel, coni, stucchi, fregi, sfere, ex-voto, cromatici mazzocchi, poligoni, uova, magici emblemi, ornati, zig-zag e serpentine. Frammenti tutti di un’archeologia contemporanea, da cui Del Pezzo parte per far sì che l’oggetto possa trasformarsi in soggetto della rappresentazione, nell’esercizio di quella volontà narrativa che gli è propria, radicata com’è nella cultura popolare del sud, e poi rivisitata nell’evocazione della metafisica dechirichiana e morandiana, oltre che nell’affascinante, misterica ed internazionale surrealtà ernstiana…In una contrazione temporale che mette insieme l’ironia tragica dei giovanili tabernacoli e la forma ontologica delle opere più recenti, oltre il fascino delle apparenze e l’inganno della visione.
La mostra resterà aperta sino al prossimo 14 gennaio 2011 e potrà essere visitata
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