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Le parole del teatro

Le parole del teatro

Verso le alchimie

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Informazioni utili

  • Categoria: Teatro
  • Data: 25/11/2016
  • Dove: Lecce
  • Indirizzo: Teatro Paisiello - Via G. Palmieri
  • Orario: 19.00
  • Telefono: 0832/306194 - 320/9168440
  • E-mail: teatro@astragali.org

Le parole del teatro

Con Astragali Teatro

Come si scrive un testo teatrale? Come nascono i personaggi, le loro parole, le loro storie, come si affermano nella totale autonomia della scena? Scrivere per il teatro è un percorso affascinante e complesso, non scevro di insidie, che sarà tema del dialogo tra Fabio Tolledi, regista e direttore artistico di Astràgali Teatro, e Renato Gabrielli, drammaturgo, sceneggiatore, coordinatore del corso per autori teatrali alla Paolo Grassi di Milano, docente alla Scuola di Cinema e Televisione di Milano, autore di numerosissimi testi teatrali. Solo per citarne alcuni: “La donna che legge”, “Combattenti”, “Questi amati orrori”, “Una storia d’amore”, “Moro e il suo boia”.

Al centro dell’incontro anche la riflessione che Gabrielli ha voluto tematizzare nel lavoro “Scrivere per il Teatro”, Carocci Editore, dove presenta un distillato della sua esperienza, strumenti pratici e spunti analitici, servendosi di esempi tratti dalla migliore drammaturgia moderna e contemporanea. Non un ricettario, avverte, ma una guida per orientarsi tra le molte possibilità formali e strutturali offerte dal variegato, vivace panorama del teatro dei nostri giorni. E, contemporaneamente, una presentazione aggiornata di tutti gli aspetti del complesso e affascinante mestiere di drammaturgo, con una particolare attenzione ai rapporti con le altre professioni del teatro e alle questioni produttive.

“Malgrado la forte spinta all’omologazione da parte di Mercato e Ministero, la drammaturgia italiana”, dice Renato Gabrielli, “presenta ancora uno spiccato pluralismo sui piani di lingua, registro e stile. Ciò deriva, credo, dalla necessità per autori e compagnie d’elaborare soluzioni originali, sebbene effimere, al noto problema storico della debolezza dell’italiano come lingua per la scena. Ci si ritrova così a costruire degli idiomi bastardi e vitali, attingendo non solo a dialetti ma a lingue stranieri, gerghi sub-culturali, codici appartenenti ai media elettronici, mescolando alto e basso, registri letterari e legati alla quotidianeità”.

Per info e prenotazione (obbligatoria) 0832/306194 - 320/9168440 


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