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Collettiva d'arte
Giardino Atonale #1
Installazioni di sound art di Marcellvs L., Todd Anderson-Kunert, Pierpaolo Leo e Mauro Diciocia
Mostra a cura di "Aaltra", che si ispira alla celebre opera Rainforest di David Tudor per il quale "l'idea di natura mantiene sempre un ruolo centrale oltre ogni apparente paradosso". Il centro culturale ospiterà le opere e le installazioni di Marcellvs L., Todd Anderson-Kunert, Pierpaolo Leo, Mauro Diciocia, quattro artisti diversi, quattro attitudini molto lontane di intendere il suono per dare vita ad una "selva acustica" alla cui ombra il pubblico è invitato a passeggiare.
La serata di apertura ospiterà la performance live dell'artista tarantina Alessandra Eremo che presenterà il suo ultimo lavoro "Sued", un collage di tecniche vocali estese e paesaggi sonori urbani e industriali che spinge il suono oltre gli strati più viscerali dell'espressione poetica. "Beatbox, rumori vocali sibilanti, urlanti, graffianti": una performance immersiva in cui l'artista esplora attraverso il canto gli stati simili alla trance.
Fino a venerdì 16 febbraio saranno visitabili i quattro esempi di sound art: Klavierwellen di Marcellvs L., artista di casa tra Berlino e Seyðisfjörður (Islanda) le cui singolari e radicali video-installazioni creano un fisico e tangibile senso di rallentamento e falsamento del tempo attraverso la trasposizione di oggetti comuni in uno stato di durata perpetua che li fa apparire completamenti distaccati dalla realtà, così Klavierwellen (dal tedesco klavier: pianoforte, wellen: onde), lavoro registrato nella Laguna di Venezia, è la documentazione sonora del trasporto di un pianoforte a coda, posto in posizione capovolta, su una piccola imbarcazione, il risultato finale è una sorta di fotografia sonora della Laguna di Venezia filtrata dalle proprietà acustiche del pianoforte; Something Nice di Todd Anderson-Kunert, artista interdisciplinare che vive e lavora a Melbourne il cui lavoro spazia dalla performance all’installazione, che in quest'opera vuole indagare i diversi stadi di trasformazione nella vita di ogni individuo attraverso "quelle piccole cose che ci permettono di passare da uno stato all'altro, che ci consentono di diventare ciò che stiamo cercando di essere, uno spazio interstiziale in cui trovare dimora ancora per un po'" dice l'autore; Optocomber del compositore salentino Pierpaolo Leo, autore di installazioni sonore e programmatore informatico-musicale, il suo lavoro per Giardino Atonale è una macchina dotata di sensori all'infrarosso per l'interpretazione percussiva di pattern grafici rotativi. Nella sua forma volutamente elettromeccanica è un piccolo omaggio ai primi esperimenti condotti all'inizio del '900, di memorizzazione e lettura di dati sonori con sistemi ottici; Autosintesi - Per un’anti-metafisica del suono di Mauro Diciocia, sperimentatore da oltre un decennio in ambito visivo e sonoro che in questo allestimento riorganizza e trasforma oggetti comuni per dare vita a una macchina sonora di munariana memoria. Particolarmente calzante ciò che disse Munari a proposito delle sue macchine inutili:"Una macchina inutile che non rappresenti assolutamente nulla è il congegno ideale grazie a cui possiamo tranquillamente far rinascere la nostra fantasia, quotidianamente afflitta dalle macchine utili".
La mostra sarà visitabile da venerdì 9 a venerdì 16 febbraio dalle 16.30 alle 20.30, domenica esclusa.