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Icaro Caduto

Icaro Caduto

Per la rassegna "Teatro Madre"

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Informazioni utili

  • Categoria: Teatro
  • Data: 01/08/2018
  • Dove: Ostuni
  • Indirizzo: Parco Archeologico di Santa Maria di Agnano
  • Costo: 10 euro (ridotto 8 euro per under 25 e over 65)
  • Orario: 21.00
  • Telefono: 389/2656069 (info)

Icaro Caduto

Racconto dedicato a Don Tonino Bello

Scritto e interpretato da Gaetano Colella, diretto da Enrico Messina, già regista del molto apprezzato spettacolo “Capatosta”, Icaro Caduto narra le vicende di Dedalo e suo figlio a partire dalla fuga dal labirinto di Creta. La storia è leggenda: le ali artificiali costruite dal padre, tenute con la cera, si sfaldano non appena il giovane si avvicina al sole del primo mattino. Il padre disperato, dopo averlo cercato a lungo, si rifugia in Sicilia e tutti, proprio tutti, parleranno del giovane Icaro alludendo alla morale della favola: non ci si avvicina così spudoratamente al sole, non bisogna volare alto, non si deve sfidare la parola del padre. Lo spettacolo racconta quello che segue la funesta caduta: Icaro, dopo lo schianto, non muore. Precipitato nel mare profondo ritorna a galla privo di sensi. Un pescatore lo raccoglie e lo porta a casa sua, da sua moglie. Insieme si prendono cura di lui, del piccolo ‘angelo’ cascato dal cielo, che sulle spalle aveva ancora delle penne, che aveva tutto il corpo fratturato, che a lungo non ha fatto altro che dormire e restare muto.

Qui cresce Icaro, in una famiglia pugliese che lo osserva, lo nutre, lo accudisce. Intorno a lui pullula un villaggio di gente curiosa di vedere da vicino com’è fatto un angelo del cielo. Alcuni ci vanno per chiedere una grazia, altri per pura curiosità, altri ancora fanno la fina alla sua porta per osservare da vicino la sua deformità. E quando finalmente il giovanotto riapre gli occhi e parla, nel giubilo generale, nessuno si accorge della rabbia che cova in petto. Il suo corpo deforme porta i segni dello schianto, la sua memoria è ancora fresca, nonostante siano passati alcuni anni. Che fine ha fatto sua madre, che ogni giorno si recava alle porte del labirinto per gridare il suo nome e pregava Minosse che gli restituisse il figlio? E soprattutto dov’è adesso suo padre, il geniale Dedalo che ha sempre avuto attenzioni per tutti tranne che per lui, che da sempre ha preferito dedicarsi alle sue invenzioni invece che a suo figlio? Icaro non ha più dubbi: non appena riuscirà a camminare raggiungerà la Sicilia e troverà suo padre.


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