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Presentazione del libro di Ingravallo, Aprile e Tiberi
La Grotta dei Cervi e la preistoria nel Salento
Con le autrici, intervengono Luigi De Luca, Jacopo De Grossi Mazzorin e Fabio Pollice
Il volume traccia la storia del genere Homo attraverso le varie epoche e in particolare le vicende legate alle grotte, del Salento ma non solo. Per tutta la durata della preistoria le grotte hanno offerto riparo e protezione e sono state considerate il luogo ideale per entrare in contatto col divino e con il mondo “di sotto”. Fin dal paleolitico l'uomo le ha utilizzate come abitazione, e anche per allestire cerimonie, praticare riti, seppellirvi i morti, rendendole dunque imprescindibile punto di ritrovo e socializzazione.
In particolare il libro analizza la Grotta dei Cervi (Porto Badisco – Otranto), frequentata a partire dal paleolitico e finoall'Età messapica e romana, uno dei monumenti d’arte parietalepiù importanti del Mediterraneo, nota come la Cappella Sistinadella preistoria per la ricchezza delle raffigurazioni. Sede di cerimonie collettive in onore della Grande Madre, vi sonoconfluite genti da tutto il bacino del Mediterraneo, fino a farneun fondamentale crocevia per stringere patti, scambiarsi doni,incontrare persone di altri luoghi. Il fascino delle pitture che si snodano lungo le pareti dellaGrotta dei Cervi racconta di un linguaggio che, nella condivisionedi codici espressivi, non conosce barriere territoriali, travalicale singole culture regionali e nel suo essere elusivo e allusivosi fa cerimonia, preghiera, narrazione.