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Eventi e speciali

Premio Giornalistico Maurizio Rampino

Premio Giornalistico Maurizio Rampino

Conferimento a Paolo Borrometi

Informazioni utili

  • Categoria: Premi
  • Data: 05/07/2019
  • Dove: Trepuzzi
  • Indirizzo: Piazza antistante Chiesa dell'Assunta - Corso Umberto
  • Costo: Ingresso libero
  • Orario: 20.00

Premio Giornalistico Maurizio Rampino

XIII edizione dedicata a “Sangue, paura e silenzi. L'inarrestabile avanzata delle mafie dai campi alla finanza"

Dopo Antonio Padellaro, Luca Telese, Riccardo Iacona, Corrado Formigli, Sandro Ruotolo, Massimo Giannini, Piero Ricci e Marco Damilano, il Premio Giornalistico Maurizio Rampino "allacarriera” sarà consegnato a Paolo Borrometi.

Presidente dell’associazione Articolo 21, collaboratore di numerose testate e direttore del sito d’inchiesta Laspia.it, il giornalista d'inchiesta siciliano da anni vive sotto scorta per essere finito nel mirino dei boss. Nel corso della cerimonia, saranno svelati anche i vincitori della tredicesima edizione del Premio.Quest'anno giornalisti e giornaliste di testate nazionali e regionali (La7, Corriere della Sera, Nuovo Quotidiano di Puglia, Tg1, Linkiesta, Articolo 21, FanPage, Batmagazine, Il Fatto Quotidiano, Il Mattino, La Repubblica, L’Espresso, Nuovo Quotidiano di Puglia, Terre di frontiera, Ricicla.tv ealtre) hanno partecipato con articoli, servizi e reportage (editi e inediti) sul tema “Sangue, paura e silenzi. L'inarrestabile avanzata delle mafie dai campi alla finanza”.

Ospite della serata, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil che dialogherà con Borrometi su lavoro e legalità. Un connubio inscindibile perché parlare di legalità significa parlare di diritti e di futuro. Anche e soprattutto nel lavoro dove senza legalità nonci sono contratti, retribuzioni dignitose, tutele. E senza legalità c'è concorrenza sleale nei confronti delle imprese oneste.

Organizzato e promosso dal Comune di Trepuzzi e dall’Associazione “Amici di Maurizio” in collaborazione con La Gazzetta del Mezzogiorno e con il patrocinio e il sostegno di RegionePuglia, Ordine Nazionale dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti di Puglia, Coldiretti Lecce, Gal Valle Della Cupa, Unione dei Comuni del Nord Salento e Cgil Lecce, il Premio ricorda la figura di Maurizio Rampino, giornalista prematuramente scomparso il 14 giugno 2006, la sua indipendenza di giudizio, il suo coraggioso saper andare controcorrente e anticipare i tempi, il suo osservare quello che accadeva e saperlo riportare con puntualità e obiettività.

Durante la serata interverranno Giuseppe Taurino (sindaco di Trepuzzi), i rappresentanti dell'Associazione "Amici di Maurizio” e i colleghi e le colleghe della Gazzetta del Mezzogiorno, Serena Fasiello(vicepresidente dell'Ordine dei giornalisti della Puglia), Gianni Cantele e Francesco Manzari (presidente e direttore di ColdirettiLecce) e la famiglia di Rampino.

A Paolo Borrometi sarà consegnato un paniere di prodotti di Campagna Amica, fondazione promossa da Coldiretti per tutelare ambiente, territorio, tradizioni e cultura, salute, sicurezza alimentare, equità, accesso al cibo a un giusto prezzo, aggregazione sociale e lavoro, e di una serigrafia realizzata per l'occasione. Nato a Ragusa nel 1983, laureato in Giurisprudenza, Paolo Borrometi ha iniziato a lavorare al «Giornale di Sicilia» e ha poi fondato il sito di informazione e inchiesta «LaSpia». Oggi è un giornalista di Tv2000, collabora con l’agenzia Agi e con varie altre testate giornalistiche. Per il suo impegno di denuncia, ha ricevuto l’onorificenza motu proprio dal Presidente della Repubblica. È presidente di «Articolo 21», collabora con Libera, la Fondazione Caponnetto e con la Cgil. Recentemente ha pubblicato"Un morto ogni tanto. La mia battaglia contro la mafiainvisibile" (Solferino). «Ogni tanto un murticeddu, vedi che serve! Per dare una calmata a tutti!» Nelle intercettazioni l’ordine è chiaro: Cosa Nostra chiede di uccidere il giornalistache indaga sui suoi affari. Ma questo non ferma PaoloBorrometi, che sul suo sito indipendente La Spia.it denuncia ormai da anni gli intrecci tra mafia e politica e gli affari sporchi che fioriscono all’ombra di quelli legali. Dallo sfruttamento e dalla violenza che si nascondonodietro la filiera del pomodorino Pachino Igp alla compravendita di voti, dal traffico di armi e droga alle guerre tra i clan per il controllo del territorio. Le inchieste raccontate nel librocompongono il quadro chiaro e allarmante di una mafia sempre sottovalutata, quella della Sicilia sudorientale. Il tutto filtrato dallo sguardo, coraggioso e consapevole, di un giornalista in prima linea, costretto a una vita sotto scorta: alla prima aggressione, che lo ha lasciato menomato, sono seguite intimidazioni, minacce, il furto di documenti importantissimi per il suo lavoro, sino alla recente scoperta di un attentato che avrebbe dovuto far saltare in aria lui e la sua scorta. I nemici dello Stato contano sul silenzio per assicurarsi l’impunità, e sono disposti a tutto per mettere a tacere chi rompe quel silenzio. Il primo libro di Paolo Borrometi è una denuncia senz’appello su un fenomeno ritenuto in declino e in realtà più pervasivo di sempre, da combattere anzitutto attraverso la conoscenza del nemico. Perché il potere della mafia, come diceva PaoloBorsellino, è anche un fenomeno sociale, fatto di atteggiamenti e mentalità passive contro cui l’unico antidoto è l’esempio della resistenza e della lotta.


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