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Mirko Grasso presenta il suo libro
Era partito per fare la guerra
Per "Estate Galatea 2020" organizzata dal Comune di Galatone, con le associazioni del territorio
Dialogano con l'autore il sindaco di Galatone, Flavio Filoni, l'architetto e scrittore Giuseppe Resta e la professoressa Giulia Santi.
L'evento sarà trasmesso anche in diretta sulla pagina Facebook del Comune di Galatone.
Il libro. Il 22 giugno 1941 la Germania avvia l'Operazione Barbarossa per invadere l'Unione Sovietica. Mussolini decide di far partecipare l'Italia: il fallimento della guerra fascista si trasforma nell'ecatombe più grande della storia del nostro esercito. In Russia si contano 74.800 tra caduti e dispersi. Tra i dispersi c'è anche Mario Grasso, un giovane soldato del quale si perdono le tracce dal 23 gennaio del 1943. La sua vicenda rischiava di svanire anche dalle pagine della memoria, ma riemerge ora tra fonti orali e documentarie. Per non dimenticare. Accompagniamo così l'autore Mirko Grasso, pronipote di Mario, tra tentativi andati a vuoto e piccoli quanto preziosi ritrovamenti, nella ricerca di una tra le mille storie segrete che cuciono la Storia di tutti, tra fotografie di volti e paesi, e ricordi che non trovano posto nei libri ma scrivono la vita delle famiglie e delle generazioni. «Pian piano mi rendevo conto che l'indagine che avevo fatto partire diveniva per tutti ricerca delle proprie origini, delle proprie radici, della propria identità».
L'autore. Mirko Grasso, insegnante di materie letterarie, si occupa di cinema documentaristico, inchieste sociali, storia contemporanea. È socio della Fondazione "Rossi-Salvemini" e dell'Associazione Nazionale Interessi del Mezzogiorno d'Italia. Per Donzelli ha pubblicato nel 2015 Costruire la democrazia. Umberto Zanotti-Bianco tra meridionalismo ed europeismo (segnalazione speciale all'interno del Premio Matteotti, edizione 2016) e nel 2017 ha curato la riedizione di Mussolini diplomatico di Gaetano Salvemini. Ha scritto per «Aprile», «Lo Straniero», «Quaderni di Cinemasud». Ha riordinato, inventariato e catalogato il fondo archivistico "Antonio Marchi" dell'Istituto Storico Parri Emilia-Romagna. Per Kurumuny dirige la collana "Fotogrammi" e ha pubblicato diversi libri nel corso di un lungo sodalizio, a cominciare da Stendalì. Canti e immagini della morte nella Grecìa Salentina dedicato all'omonimo documentario di Cecilia Mangini (2005); tra gli altri libri editi da Kurumuny: Scoprire l'Italia. Inchieste e documentari degli anni Cinquanta, con filmati di Lino Del Fra e Gianfranco Mingozzi (2007); Firenze di Pratolini. Un documentario di Cecilia Mangini, con Andrea Vannini (2008), Cinema primo amore. Storia del regista Antonio Marchi (2010). Ha curato inoltre la riedizione del romanzo Tutti vittime di Giuseppe Susanna (2019).
Casa editrice. Kurumuny (dal grico "germoglio di ulivo"), nasce nel 2004 nel cuore nella Grecìa Salentina. La disponibilità del vasto archivio sonoro e di immagini di Luigi Chiriatti, ricercatore fin dagli anni Settanta, fondatore della casa editrice e oggi direttore artistico del festival La Notte della Taranta, ha permesso a Kurumuny si specializzarsi in ambiti quali l'etnomusicologia, grazie alle monografie sui grandi cantori del Salento, o di indagare a fondo riti e miti del Sud Italia. Tra i principali campi di interesse della casa editrice e discografica figurano il racconto dei territori attraverso le testimonianze orali dei popoli che li abitano, la documentaristica e le scienze sociali, la narrativa e la poesia, la world music. Kurumuny pratica un'editoria lenta, di qualità. Ogni libro rappresenta il frutto di un processo condiviso, un'opportunità unica di crescita e conoscenza per un'umanità nuova e in movimento.