Maccabeteatro - Thalassia
ASTRI E DISASTRI
drammaturgia di Francesco Niccolini con la collaborazione di
Luigi D’Elia
con
Enzo Toma, Sara Bevilacqua,Giovanni De Monte, Francesca Montanaro
regia di
Enzo Toma
1643. Parigi.
Luigi XIII, re di Francia, muore. Sul trono sale il figlio: ha soli cinque anni e la corte si prepara alla grande festa di investitura del re bambino "Luigi XIV".
Alla grande festa è invitata a partecipare anche una compagnia di comici italiani che, per l'occasione, presenteranno un nuovo spettacolo dedicato (per l'appunto) al Re. Sono attor comici,della migliore (o della peggiore, si tratta di punti di vista) tradizione italiana: servi, acrobati, vecchi, capitani, innamorati, dottori con il loro repertorio di parti e scenari. Vecchie maschere e costumi disfatti dalle repliche e dalle tournée.
Il nuovo spettacolo ( almeno nelle intenzioni della sgangherata compagnia) è destinato a sorprendere l'intera corte e i prestigiosi ospiti: incentrato sulle cronache del tempo e sulle nuove scoperte che da un secolo si sono abbattute sull'Europa, la loro messa in scena è un comico e grottesco augurio che il piccolo Luigi XIV abbia un destino luminoso come quello di un... Sole, da pochi anni - e con immenso scombuglio del pianeta intero e soprattutto della Santa Chiesa - divenuto nuovo e inaspettato centro dell'Universo.
Ma il nuovo spettacolo dell'incosciente compagnia, commissionato direttamente dalle alte sfere del Regno di Francia, è anche uno spudorato sberleffo al Papa di Roma, messo in ridicolo di fronte alle intuizioni e alle scoperte geniali di tre uomini: un canonico polacco, un astronomo tedesco e, soprattutto, un matematico pisano, Galileo Galilei, eccezionalmente insieme in una tragicomica storia delle stelle.
Ma un attimo prima di andare in scena arriva a corte la notizia di un arrivo imprevisto e a dir poco, sconvolgente: il Papa sarà ospite d'onore per la festa di incoronazione del bambino.
E ora? Com'è possibile portare in scena uno spettacolo dove il Papa fa la figura del babbeo?
Com'è possibile cantare di fronte alla massima carica ecclesiastica le gesta di Galileo appena condannato all'abiura? Com' è possibile, ora, raccontare che la Terra non è più Centro di tutto ma un piccolo granello perso nello spazio improvvisamente infinito?
Il disastro è servito. Si va in scena.