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Eventi e speciali

Iancu, un paese vuol dire

iancu

Strade Maestre Vite Precarie Stagione di teatro, musica, danza e visual arts 2010/2011

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Informazioni utili

  • Categoria: Teatro / Spettacoli
  • Data: 12/03/2011
  • Dove: Lecce
  • Indirizzo: Cantieri Teatrali Koreja - Via Guido Dorso 70
  • Costo: € 12, 00 intero - € 8,00 ridotto (under 30 over 60)
  • Orario: 20:45
  • Organizzatori: Cantieri Teatrali Koreja
  • Telefono: 0832 242000 - 0832 240752
  • E-mail: info@teatrokoreja.it
  • Sito web: http://www.teatrokoreja.it
Cantieri Teatrali Koreja (Lecce)
IANCU,
un paese vuol dire

progetto di
Fabrizio Saccomanno

testo di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno

con Fabrizio Saccomanno
regia Salvatore Tramacere
scenografia Lucio Diana
foto di Lucia Baldini
tecnici Mario Daniele e Angelo Piccinni
cura della produzione Laura Scorrano
organizzazione Franco Ungaro

grazie a Giulio Petruzzi e alla comunità di Tuglie (Le)

Questo è il racconto di una giornata.
Una domenica dell'agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola, invade la vita e le strade di un paese del Salento. Un famoso bandito, fuggito dal carcere di Lecce due giorni prima, è stato riconosciuto mentre si nasconde nelle campagne del paese.
Inizia così una tragicomica caccia all'uomo che coinvolge un po' tutti, bambini compresi.

Ma questo non è solo il racconto di una giornata.
E' il racconto di un'infanzia e degli inganni e le illusioni che la circondano.

Ed è soprattutto il racconto di un'epoca.
Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo: uno strano e deformato affresco di quegli anni nel profondo Sud. Un sud che oggi non c'è più, piazze e comunità che si sono svuotate e si sono imbarbarite, o sono state svendute.
Con quegli occhi a volte spalancati, altre socchiusi, altre ancora addormentati e in sogno, si racconta un mondo, frammenti di storia e di uomini e di donne, di battaglie tra bande e rivali e giochi pericolosi.

Nessuna cartolina, nessuna nostalgia: è un mondo duro, cupo, eppure comico e grottesco. Un mondo fotografato un attimo prima di scomparire. Un mondo di figure mitiche, contadini, preti, nonni, libellule, giornaletti e una gran voglia di diventare grandi, chissà poi perché.








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