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Eventi e speciali

Kalsh e Cantando sulle ossa (primo studio)

scena

Affinità elettive Stagione Teatrale 2012 di Koreja

Appartiene a...

Informazioni utili

  • Categoria: Teatro, Danza
  • Data: 16/03/2012
  • Dove: Lecce
  • Indirizzo: Cantieri Teatrali Koreja-Via Guido Dorso, 70
  • Costo: € 12 Intero; € 8 ridotto (under 30 e over 60); € 20 sostenitore Biglietto unico per la serata comprendente anche la performance di Silvia Gribaudi A CORPO LIBERO.
  • Orario: 21.30
  • Organizzatori: Cantieri Teatrali Koreja
  • Telefono: 0832.242000/240752
  • E-mail: info@teatrokoreja.it
  • Sito web: http://www.teatrokoreja.it

Cantieri Teatrali Koreja
Stabile d'innovazione del Salento

Affinità elettive

Koreja, Teatro Stabile di Innovazione del Salento

Kalsh
 e
Cantando sulle ossa (primo studio)


KALSH
Elaborazioni musicali Simone Sonda
Disegno luci Simone Sonda
Costume Federica Todesco
Finalista a GD’A Veneto 2009, selezionato alla Vetrina della giovane danza d'autore - Network Anticorpi XL.
Durata 15 minuti

CANTANDO SULLE OSSA (primo studio)
di Francesca Foscarini
Consulenza drammaturgica Andrea Narsi
Durata 15 minuti

Kalsh indaga il tema dell'abbandono, come rinuncia, riduzione della presa sul mondo e il conseguente sprofondare al suolo. Contrapposta a questa condizione, vi è la volontà di rialzare quel corpo che sembra aver dimenticato la posizione eretta. Kalsh da Kalashnikov, un'arma che rende combattente anche una scimmia. Sulla scena illuminata da una luce calda compare un corpo rannicchiato e debole, si muove lento aggredito da un sottofondo musicale di urla, una folla in tumulto.
Gradualmente si muove. La sottile figura non riesce a sorreggersi, inizialmente come se non lo volesse, poi movimenti robotici la scuotono e inizia il percorso per raggiungere la posizione eretta. Passaggi veloci e subito dopo lenti, una marionetta spaventata che non riesce a sostenere lo sguardo. Un suono metallico di sottofondo squarcia il percorso. E riesce nell'impresa. Le gambe e le braccia sono vigorose e la danzatrice si anima con un andamento altalenante.

Cantando sulle ossa esplora il tema del controllo e la fuga da esso. Una donna cammina con incedere lento e melodico: mani in tasca e volto indecifrabile. Si muove senza fretta, cercando la terra, carezzandola, chiedendole di essere accolta. Se prima a sorreggerla erano i soli piedi, pian piano anche le mani assaporano il terreno, toccandolo con devota reverenza: l'umano diviene così animale, entità umile e delicata che, per poco in un nuovo equilibrio, ricerca l'ennesima rottura. Dall'alto al basso e dal basso all'alto, due dimensioni esplorate e inseguite fino al loro limite, in un ipnotico gioco di lotta e convergenza, affascinante e coinvolgente.




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