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Eventi e speciali

"Il coraggio di Mischke"

locandina

Stagione dei Concerti del Conservatorio Musicale Tito Schipa

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Informazioni utili

  • Categoria: Concerti / Musica
  • Data: 21/05/2015
  • Dove: Lecce
  • Indirizzo: Auditorium Conservatorio Tito Schipa - Via Ciardo, 2
  • Costo: ingresso libero
  • Orario: 20.00
  • Organizzatori: Consrvatorio Musicale Tito Schipa

"Il coraggio di Mischke"
Fiaba musicale dedicata alle vittime della Shoah

Musica di Giuseppe Gigante
Libretto di Rossella Ramunni

Interpreti:

Angelica Mele Mischke
Theodoros Moutevelis        Il nonno, il soldato Misha
Riccardo D'Ostuni Narratore

Orchestra Giovanile del Conservatorio Tito Schipa

Paolo Ferulli Direttore

Coro del Conservatorio Tito Schipa

Francesco Muolo Maestro del coro 

Una produzione particolarmente interessante giovedì 21 Maggio alle ore 20:00 nell'Auditorium del Conservatorio Tito Schipa in via Ciardo a Lecce. Sarà rappresentata la fiaba musicale Il coraggio di Mischke liberamente ispirata dal romanzo di Misha De Fonseca: "Sopravvivere coi lupi", ed. Ponte alle Grazie, Milano. Il libretto è di Rossella Ramunni e in parte delle maestre  e della dirigente scolastica, dott.ssa Giuseppina Bocassile, della scuola elementare G. Mazzini di Bari.

E' composta di un atto unico in otto scene ed è stata commissionata, in occasione del "giorno della memoria", per la prima volta proprio dalla scuola Elementare  "G. Mazzini" di Bari.

In questa versione, finita nell'autunno 2014, la partitura è stata revisionata prevedendo l'utilizzo di un'orchestra completa.

Interpreti della fiaba sono tre allevi del Conservatorio: Angelica Mele, Theodoros Moutevelis e Riccardo D'Ostuni; Maestro del Coro Francesco Muolo e Direttore dell'Orchestra Giovanile del Conservatorio Paolo Ferulli

Quella di Mischke è la storia di una bambina ebrea affidata dai genitori, in attesa della deportazione, ad un'altra famiglia non ebrea in cambio di un cospicuo compenso. Mischke subisce ogni sorta di sopruso da parte di questa famiglia e decide di fuggire per raggiungere ad est i suoi genitori. In questa fuga vive ai margini della società, ma assiste a tutti gli scempi della follia nazista. Si rifugia nei boschi e vive coi lupi. Conosce il ghetto di Varsavia, vive per un periodo con dei soldati russi, senza mai smettere di cercare i propri genitori. Ma questi genitori non li troverà mai, troverà invece, alla fine della guerra una speranza di vita migliore assieme ai suoi simili, gli uomini, da cui era fuggita.

A Mischke tolgono tutto, vogliono togliere anche le sue origini, la sua gente, provano a sterminare tutto il suo popolo. E' solo una bambina, ma comprende che deve farsi animo e avere coraggio, rifiuta dapprima l'intero genere umano ma sa tornare sui suoi passi e cerca di tornare a vivere con gli uomini e sa guardare avanti, spera in una vita diversa, possibile.

E' questa speranza a dare senso alla sua vita, nonostante tutto, ed è questo il messaggio più bello della storia: sopravvivere alla guerra e allo sterminio e grazie anche all'adozione che di lei fanno i lupi, ritrovare un senso della vita, ritrovare la speranza di vivere e di avere una famiglia e trovare nella pace la vittoria e la ricompensa della sua lotta.

Si tratta dunque di una fiaba per bambini di tutte le età, come si dire, che come tutte le fiabe ha dei rimandi, in questo caso molto forti ed evidenti, con la realtà, pensata per trasmettere e insegnare un messaggio importante e per ricordare una tragedia sconvolgente, quella della Shoah.

La musica spazia negli ambiti più vasti del linguaggio tonale, contribuendo a realizzare un melange linguistico originale e particolarmente adatto ("scorrevole e coinvolgente", in un articolo di N. Sbisà) alla drammaturgia dell'opera. "E' stata infatti l'occasione per me di fare delle "dediche" ai miei maestri veri o elettivi e alla terra in cui mi sono formato e lavoro: vi sono infatti, per quasi ognuno dei 21 brani dell'opera, riferimenti o citazioni stilistiche di un autore diverso: si va da Gervasio a Rota, a Bach, Strawinski, Berg, Bartok, Morricone e altri ancora - dice Giuseppe Gigante, autore della musica e aggiunge -  Il gioco delle citazioni è il "sintomo di modernità" di questo semplice lavoro e serve a connotare l'epoca storica nel quale la narrazione è ambientata o l'ambiente geografico frequentato dai protagonisti, comunque a "giocare" con la memoria e il vissuto degli ascoltatori, in fondo una piccola guida alla musica anche per gli ascoltatori.


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