Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.


Vescovo, fisico, inventore Giuseppe Candido

Giuseppe Candido
Categoria: Personaggi illustri
Periodo: (Lecce 1837 - Ischia 1906)
Lecce

Scienziato

La vita

Giuseppe Candido nacque a Lecce nel 1837, entrò a dieci anni nel Reale Collegio dei Gesuiti, dove avviò brillantemente i suoi studi di Fisica, Matematica e dell’Elettricità. (fonte 2)
Ritornato nella città natale realizzò numerosi apparecchi elettrici utilizzati nelle abitazioni private della città, ma il suo impegno principale in campo elettrico è rappresentato dalla rete di orologi pubblici elettrici sincroni a Lecce negli anni compresi tra il 1868 e il 1874. Quest'opera che egli stesso costruì dopo averla progettata non aveva precedenti in Italia e fu una delle prime in Europa, rimanendo in funzione fino al 1937. (fonte 1)
Con il suo insegnante Padre Nicola Mozzi, il Candido partecipò, dal 14 al 27 gennaio 1859, alla realizzazione di uno dei primi esperimenti di illuminazione pubblica, in occasione della presenza del Re Ferdinando II, in visita a Lecce. Laureatosi a Napoli in Matematica e Fisica tornò a Lecce dove, presso la sua abitazione in via Regina Isabella, aprì una scuola privata. Costruì e ideò numerosi dispositivi innovativi già a quei tempi. L’elettricità era tutta da sperimentare e nelle case di tutta Europa erano generalmente utilizzate lampade a gas di petrolio, in quanto mancava totalmente qualunque uso domestico della “nuova” invenzione: l’elettricità. Il leccese Candido applicò l’uso dell’elettricità nella gestione della casa, dai campanelli di allarme ai dispositivi di sicurezza e alle sveglie. (fonte 2 )

Tra le sue invenzioni annoveriamo la pila a diaframma regolatore. (fonte 1) Questa pila fu poi brevettata nel 1867 e fu presentata all’Esposizione Internazionale di Parigi di quell’anno, ottenendone una menzione onorevole. (fonte 2) Altra invenzione fu il pendolo elettromagnetico sessagesimale ed il brevetto di un gassogeno automatico. (fonte 1)

Nel 1881, Leone XIII lo nominò Vescovo di Lampsaco e coadiutore del Vescovo di Nicastro, in Calabria. Ricevette onori e riconoscimenti anche da molti dei più famosi scienziati a lui contemporanei. (fonte 2)
Nello stesso anno 1881, venne consacrato Vescovo dal Cardinale Gaetano Alimonda, Arcivescovo di Torino.
A Nicastro si dedicò moltissimo alla ristrutturazione del Seminario. Operò per il bene dei suoi diletti figli spirituali e nel 1882 ne divenne Vescovo a tutti gli effetti.
Nel 1888 venne nominato Vescovo di Ischia conservando l’Amministrazione apostolica di Nicastro (fino all’arrivo del nuovo vescovo diocesano).
Entrò nella diocesi di Ischia solo l’anno dopo (agosto 1889) .
Mons. Candido si innamorò subito dell’isola d’Ischia anche perché, essendo quella di Ischia una diocesi piccola, meglio poteva dedicarsi ai suoi studi interrotti nel periodo della cura spirituale di Nicastro. E poi la vicinanza a Napoli lo avvicinava pure di nuovo ai vecchi e cari amici degli anni napoletani.
Cominciò allora a dedicarsi al Seminario, ristrutturandolo interamente e chiamando a reggerlo un suo fidato collaboratore di Nicastro, il canonico Albino Bragaglia; anche il collegio dei docenti fu rinnovato e il Seminario d’Ischia, visitato varie volte da ispettori statali e vaticani, fu additato in campo nazionale per la sua ottima qualità degli studi e per la sua ottima organizzazione generale.
Gli anni isolani furono molto produttivi per lo scienziato Candido in quanto don Pippi si potè dedicare con più lena, grazie al maggiore tempo disponibile rispetto a Nicastro, ai suoi studi preferiti e potè mettere in pratica molte sue teorie. Ed ecco che il Seminario e l’Episcopio furono dotati di un avanguardistico sistema di illuminazione ad acetilene. Dedicò molto amore pure alla Cattedrale nella quale fece rinnovare tutto il soffitto e si adoperò per fare sostituire il pavimento. Opera meritoria in campo ecclesiastico fu la “Pia Opera dei Tabernacoli” per garantire alle chiese bisognose di aiuto le suppellettili e gli arredi sacri di cui avevano bisogno. Nel periodo del suo episcopato a Ischia, poi, visse e morì il Servo di Dio canonico Giuseppe Morgera (1844-1898) di Casamicciola che predicò spesso alla presenza di mons. Candido. (fonte 3)

Fonte: (Fonte 1): wikipedia (Fonte 2): Belsalento - Personaggi pugliesi e della Terra del Salento (Fonte 3): Rivista Letteraria - Quadrimestrale di critica letteraria e cultura varia

Visualizza la galleria immagini del personaggio

ClioCom © copyright 2024 - Clio S.r.l. Lecce - Tutti i diritti riservati