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Eventi e speciali

"L'altro figlio" di Luigi Pirandello "L'orso" di Anton Cechov

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Teatro Mascaranu

Informazioni utili

  • Categoria: Teatro / Spettacoli
  • Data: 21/08/2010
  • Dove: Surano
  • Indirizzo: Piazza Municipio
  • Costo: ingresso libero
  • Orario: 21:00
  • Organizzatori: Teatro Mascaranu
  • Telefono: 320 7448447; 327 9860420
  • E-mail: teratromascaranu@libero.it
L’ALTRO FIGLIO
di Luigi Pirandello

L’ORSO
di Anton Čechov

regia
Salvatore Della Villa

con

Stefania Bocco, Domenico Carusi, Alessia De Blasi, Amalia Di Leo, Sofia Durante, Maria Margherita Manco, Rebecca Metcalf, Matteo Padula, Sara Perrone, Giancarlo Picci, Maria Semeraro.

In scena gli Allievi Attori della Scuola di Teatro diretta da Salvatore Della Villa


Il Teatro Mascaranu con gli allievi del suo corso di teatro “Il teatraccio dei villani” mette in scena due pezzi tra i grandi classici del teatro: “L'Orso” di Anton Čechov e “L'altro figlio” di Luigi Pirandello.

Ne “L'orso”, definito “uno scherzo” dallo stesso autore, viene mostrata la gabbia vuota nella quale si rifugia l'emotività ferita della protagonista, rimasta vedova. In questo vuoto irrompe violenta la realtà esterna, nella veste di un creditore, che scardina le invisibili sbarre che la protagonista ha eretto intorno a sé. Le conseguenze di questa violenza, che non straccia il tessuto della vita anche grazie alla presenza costante e saggia del servitore della donna, sono salvifiche. La vita e l'amore che la connota, come una piantina che fora l'asfalto per emergere alla luce del sole, irrompe inarrestabile anche nella più blindata delle prigioni.

“L'altro figlio” racconta la tragedia di una poverissima madre che si aggrappa al ricordo, idealizzato ma sempre presente, dei suoi figli partiti in cerca di fortuna e ormai dimentichi delle loro origini. Essa ha un “altro” figlio, presente e amorevole, concepito in circostanze tragiche che essa non riconosce come suo, e preferisce morir di fame e stenti che anche solo vederlo in lontananza. Il personaggio di questa madre fugge dalla realtà tragica e potenzialmente vantaggiosa per lei in un mondo di ricordi e di idealizzazioni, procedendo sul filo della follia senza mai caderne.


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