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Crazyone | Molinaro | Rotondi - Smash the wall down
Angelo Crazyone, Dario Molinaro, Michael Rotondi
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La galleria si sveste del suo ruolo istituzionale e da ambiente preposto alla rispettosa fruizione si trasforma in uno “spazio pubblico” non convenzionale in cui l’arte libera il suo potenziale innovatore e provocatorio, attraverso le opere dei tre artisti presenti.
Nell’intricato panorama dell’arte contemporanea, che vive oggi un tempo bizzarro in cui si mescolano i valori del concettualismo post-duchampiano, le evoluzioni estetiche di memoria pop, le contaminazioni della cultura post industriale a metà strada tra punk e cyber, ed infine i condizionamenti dell’evoluzione tecnologica, emerge l’urgenza, sociale e culturale, di modificare gli schemi precostituiti che sono a capo dei meccanismi convenzionali di produzione, divulgazione e fruizione dei linguaggi artistici. Negli ambiti più disparati della creatività si riconosce il seme rivoluzionario di una nuova coscienza che si fa strada tra gli addetti ai lavori e non solo: l’arte del presente si configura sempre più come un bisogno e un diritto collettivo, uno stimolo intellettuale e visivo, alternativo ai modelli offerti dalla società mortificata dalle ambigue deviazioni della globalizzazione e della comunicazione di massa.
Già in tempi non sospetti l’arte è uscita dai musei e dalle gallerie per dilagare nella quotidianità, infiltrandosi nei tessuti sociali e urbani delle città e divenendo essa stessa uno “spazio” fisico e mentale dirompente che, come una grande piattaforma interattiva, ha contribuito a codificare nuovi idiomi e innovativi sistemi di comunicazione visiva. Si pensi alle pratiche nate e sviluppatesi a partire dagli anni ‘70 della Land Art e della Performance, o a quelle più recenti della Street Art, che hanno rivoluzionato l’impianto etico ed estetico degli apparati irrigiditi sui modelli accademici e pertanto inadeguati ad accogliere i cambiamenti del tempo.
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