Socialfemminismo

Rivoluzioni storiche, repressione e conservazione maschile

Un incontro a più voci, condotto dalla giornalista Alessandra Lupo, a cui prendono parte l'autore, Stefano Santachiara, Stefania Maria Mininni (la Sostituta Procuratrice del Tribunale di Lecce) , Maria Cristina Rizzo (Procuratrice della Repubblica del Tribunale per i Minori di Lecce), Ines Rielli (Psicologa ed esperta di violenza e di tratta), Chiara Marangio (Ass.Meticcia, psicoterapeuta).

Il libro è un'analisi interdisciplinare sulle "Rivoluzioni storiche, repressione e conservazione maschile", come recita il sottotitolo: in un intreccio di osservazioni e ricostruzioni storiche, si prendono in considerazione le azioni macroscopiche del neocapitalismo sulle vite delle donne, la voluta strategia della rimozione che impedisce una narrazione storica femminile, il nesso tra la violenza maschile e il sistema proprietario entro il quale si riproduce, la straordinarietà delle lotte e dei femminismi nei "dieci anni che sconvolsero il mondo".

Il testo è disponibile su Amazon e in versione cartacea.

L'autore

Stefano Santachiara, (Carpi, 1975), vive viaggiando. Giornalista d’inchiesta, dopo la maturità scientifica ha lavorato nel Comune di Carpi, presso l’Agenzia Ippica di Modena, come agente di commercio e assicurativo. Nel frattempo collaborava con varie testate giornalistiche: Centomovimenti, Giustizia e Libertà, Democrazia e Legalità come siti Internet, il freepress cartaceo VivoModena e i quotidiani Gazzetta di Modena e Gazzetta di Reggio Emilia. Dal 2002 al 2007 è stato redattore di VivoModena e di Modena radio city, poi cronista di giudiziaria per L’Informazione di Modena fino al 2012. Ha collaborato con Report nella puntata dedicata al primo caso accertato di rapporti tra ’ndrangheta e Pd al nord, è stato inviato del Fatto Quotidiano (2009-2012) e corrispondente per Left Avvenimenti. Nel 2013 ha scritto I panni sporchi della Sinistra con Ferruccio Pinotti per tipi Chiarelettere, l’anno seguente ha autoprodotto Calcio, carogne e gattopardi.