IL Conservatorio di Musica " Tito Schipa" Lecce in collaborazione con Regione Puglia, Provincia di Lecce Assessorato alla Cultura, e gli Assessorati alla Cultura dei Comuni di Brindisi, Lecce, Matino, Specchia
presentano
MusiCultura
IV Edizione
rassegna di Concerti-Conferenza
per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia
Direzione Scientifica di Elsa Martinelli
«Il mare la ricinge quasi d’abbraccio amoroso ovunque l’Alpi non la ricingono: quel mare che i padri dei padri chiamarono Mare Nostro. E come gemme cadute dal suo diadema stanno disseminate intorno ad essa in quel mare Corsica, Sardegna, Sicilia, ed altre minori isole dove natura di suolo e ossatura di monti e lingua e palpito d’anime parlan d’Italia».
G. MAZZINI,
La Patria
La musica è un tratto essenziale dell’identità nazionale nel quale tutti ci riconosciamo e per il quale siamo riconosciuti in tutto il mondo. Il
tema dell’identità e dell’unità nazionale è il fil rouge che lega i diversi momenti di questa
IV edizione di “MusiCultura”.
Il programma di eventi concepito per festeggiare il 150° storico anniversario della proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861) si snoda attraverso una
selezione di inni e canti risorgimentali, tra celeberrimi e meno noti, pagine intrise di ardore e di spirito patriottico quali l’
“Inno di Garibaldi” o
“Chi per la patria muor...”,
coro di Mercadante divenuto immediatamente celebre tra i fautori dell’unificazione italiana e passato al mito per essere stato intonato dai
fratelli Bandiera e dai loro compagni prima di salire al patibolo il 23 luglio del 1844.
La figura di
Giuseppe Mazzini, centrale per gli eventi dell’unità nazionale, è ricordata attraverso un aspetto poco noto del patriota genovese, il quale oltre a conoscere bene e a tenere in grande considerazione la musica e il suo ruolo civile, come nel libello Filosofia della musica del 1836 a sua firma, da provetto chitarrista era solito lenire la propria condizione di esule dalla propria patria accompagnandosi nel canto su un esemplare del 1821 del celebre liutaio napoletano Gennaro Fabbricatore. Il concerto è affiancato da un’esposizione di chitarre storiche dell’Ottocento appartenenti alla collezione privata di Francesco Spada, già generoso prestatore di strumenti d’epoca nella precedente edizione della rassegna.
Nel repertorio prettamente lirico, non poteva mancare una
serata omaggio a Giuseppe Verdi, per essere stato cantore dell’epopea risorgimentale, tra i sostenitori dell’unificazione culturale del Paese. Nel genere, fa il paio l’appuntamento incentrato su una selezione di arie tratte dall’esteso repertorio di
Gaetano Donizetti che fu un
insospettabile mazziniano. Benché il musicista bergamasco dichiarasse di non volersi interessare a vicende estranee al proprio impegno teatrale (nel febbraio del 1831 scrisse al padre: «Io sono un uomo che di poche cose s’inquieta, anzi di una sola, cioè se l’opera mia va male. Del resto non mi curo»), nelle sue opere suonarono invettive contro la tirannide assolutista. Donizetti ebbe frequenti contatti con gli ambienti liberali, fu amico di mazziniani ferventi d’ardore politico, quali i fratelli Ruffini (Giovanni fu librettista del suo Don Pasquale), collaborò con loro e mise il proprio indirizzo a disposizione dei carbonari per aggirare i problemi della censura e far giungere a destinazione lettere assai compromettenti.
Celebrandosi nel 2011 anche il bicentenario della nascita di
Franz Liszt si è voluto omaggiare il grande musicista ungherese attraverso pagine del suo repertorio pianistico concepite sia in relazione ai moti ungheresi del 1848 – che in Italia come in tutta Europa agitarono i popoli desiderosi di libertà – che indirettamente rievocanti il celebre episodio del 10 gennaio 1859 alla Scala di Milano, quando al coro
“Guerra, guerra” (dalla Norma di Bellini) i loggionisti manifestarono in scalmanato atteggiamento antiaustriaco contro gli ufficiali asburgici i quali, dalla platea, risposero altezzosamente alla provocazione.
Nell’esperienza flautistica di
Saverio Mercadante, nato ad Altamura, città distintasi per il coraggio e la fierezza ribelle dimostrata dai suoi cittadini contro l’esercito filoborbonico, al punto di meritare l’appellativo di
“leonessa di Puglia”, il repertorio trascelto ricalca, in forma virtuosistica, le melodie favorite più riuscite dei grandi operisti tra fine Settecento e primissimo Ottocento (da Mozart a Rossini, a Paër).
Il popolare e coinvolgente ritmo della tarantella, che nelle varietà regionali (Campania, Calabria, Puglia, Abruzzo) rappresenta e contraddistingue l’intero popolo italiano, è proposto nella ricezione colta di musicisti quali Thalberg, Rossini, Martucci e Mayer.
Come nelle precedenti edizioni, i
sette appuntamenti della rassegna itinerante, da
Lecce a Matino, da Specchia a Brindisi (per un omaggio alla città che fu
capitale d’Italia dall’8 settembre 1943 al febbraio 1944), vedranno la partecipazione di musicisti in carriera e di giovani talenti e presenteranno spazi di riflessione storica illustrativi del tema trascelto attraverso interventi di storici, giornalisti, docenti, studiosi e specialisti che daranno il proprio contributo di conoscenza attraverso graditi interventi e relazioni a supporto e commento dei rispettivi programmi musicali.
Un grazie come sempre a quanti (docenti, artisti, studiosi, amministrazioni, sponsor) hanno collaborato alla riuscita delle manifestazioni e a tutti coloro i quali nello spirito della comunione d’intenti e nel richiamo ai valori dell’unità nazionale hanno consentito il varo di questa nuova edizione di “MusiCultura”.
Elsa Martinelli
Addetto stampa
Maria Eugenia Congedo
Maria Giuseppina Solazzo
Coordinamento generale e cura editoriale
Elsa Martinelli
Progettazione e stampa
Grafiche Spagnolo - Tricase