.....Ho un santo per ogni luogo e un luogo per ogni santo;
cripte, castelli di molti culti,
processioni
per ogni tormento
e torri silenziose che piangono al vento...........
S.C.

 Iniziativa promossa dall'
Assessorato Cultura Turismo e Spettacolo della Regione Puglia

        Ass. Cantieri culturali aperti
Ass. Presidi del Libro

            col patrocinio di

             Città di Parabita

            presentano

            "PRIMAVERA SALENTINA"  
2^ed.

 Si terrà domenica 29 marzo ( Teatro Carducci di Parabita , ore 19,30 )  la seconda edizione di Primavera Salentina , una serata di musica e poesia dedicata ai talenti locali .
Ad aprire la serata sarà una giovane attrice teatrale di Parabita, Martina Gaia Marsano con la suggestiva interpretazione di un breve testo di Sonia Cataldo dedicato al Salento, seguirà Renato Grilli, straordinario attore teatrale,  salentino di adozione,  che ci racconterà la Primavere secondo Toma,  Leopardi, Ragazzoni e altri poeti. Infine Luca Colella, accompagnato da Ambrogio De Nicola, presenterà l'album " Storie dell'altra guancia". 

Giuseppe Cristaldi, che ha seguito passo dopo passo la realizzazione del lavoro di Colella , scrive : E'un ritorno a qualcosa che neanche ci è dato di toccare. Un'inversione di corsa a favore di un sogno e a discapito della ferocia che opprime i luoghi. E' l'elusione della violenza che sta nelle fratture di un viaggio, nei traumi di un abbandono. Eppure lo chiami album. C'è un sentire attraccato ai bastioni di Otranto, a quelli di Leuca o Gallipoli, perché anche l'acqua ha le sue micce, specie quando impazzano i tre mari. E' in quei frangenti meravigliosi che la salsedine ha il potere dell'incendio. Un incendio spettacolare e luminoso: sfila tutta l'intimità della pietra leccese, senza ombre, senza scuse. La sovrapposizione tra cielo e terra è perfetta e disarma: ovunque tu sia, quest'album ti insegue, nel turbinio profondo del mosaico di una cattedrale, quest'album ti insegue, nelle linee di una mano contadina, quest'album ti insegue, nel verso che fa l'assenza, quest'album ti insegue perché ha fame di umanità e tu non puoi dirgli no. Preghi e bestemmi come si prega e si bestemmia il sangue proprio, con la speranza che ti disancori un'emorragia, con la speranza che ti sai portare dietro da quando hai abbandonato la placenta e hai impresso le orme nella terra rossa. E' solo un album, sì, ma quest'album cerca te bambino, te contadino, te portabandiera dello Scirocco, te torre di guardia dei tuoi anni. La sensazione è che compiendo un passo a ritroso ci si ritrovi in futuro che sa di conforto, di falò accesi sotto il grembo di mamma Grecia, di papà Mediterraneo. Il volto è quello di un Salento che flette la schiena verso l'altrove di se stesso, un po' artiglia quello che ha intorno, un po' lo ingoia, lo digerisce, infine gli cambia la natura.   Quest'album apre voragini di odio e di amore nei confronti di un lembo di terra a cui hai giurato fede avanzando una guancia e dimenticando l'altra.Vorrei dire che Colella è un architetto incrociato a un alchimista, ma preferisce sedarsi di cantautorato.

«Dove lo sguardo indugia / alla collina / i mandorli e gli ulivi /
si vestono d'infanzia e / sciorinano stornelli / allegre voci che il nonno /
per mano conduce  / alla campagna ...»

Anna Nocera, Viaggio di ritorno, Ed Il Laboratorio, 1990