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Nel Salento, come in altre province meridionali, "la genovese" e' un condimento famoso, conosciuto nel periodo in cui il Regno di Napoli desiderava omologare anche la cucina, riuscendoci per certi versi. "La genovese" di genovese non ha nulla a parte il nome, e si vuole indicare un condimento con una grossa presenza della cipolla.
In una casseruola ampia e bassa, si metta un bicchiere d'olio d'oliva, si uniscano due spicchi d'aglio schiacciati con la lama di un coltello e si facciano rosolare, si eliminino una volta imbruniti e si aggiungano tre grosse cipolle tagliate molto sottilmente. Si facciano rosolare e si unisca un mezzo mestolo di acqua bollente per farla imbiondire senza che bruci. Si unisca il coniglio tagliato in piccoli pezzi dopo un accurato lavaggio e risciacquo, si mescoli bene con la cipolla e si faccia soffriggere per 5 minuti, si unisca un bicchiere di vino rosso, si regoli di sale e si unisca un po' di peperoncino fresco. Si porti il vino ad evaporazione, si unisca mezzo mestolo di acqua bollente, si incoperchi la casseruola e si faccia cuocere il coniglio. Nel frattempo si prendano 2 kg. di patate, si taglino a tocchetti abbastanza grossi e si friggano in una friggitrice o in padella con olio d'oliva. Si regolino di sale e si facciano asciugare su carta assorbente. Ultimata che sia la cottura del coniglio, si uniscano le patate nella casseruola e si facciano insaporire col sughetto del coniglio rigirandole delicatamente con un cucchiaio di legno.