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Mostra di Oronzo De Matteis
Oronzo De Matteis appartiene alla scuola dei pittori gestuali americani come Hans Hartung, Jackson Pollock, Franz Kline, Wileen De Kooning
Informazioni utili
- Categoria: Mostre e mostre mercato
- Dal 19/10/2011 al 30/10/2011
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Dove: Poggiardo
- Indirizzo: Palazzo della Cultura
- Costo: accesso libero
- Orario: tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00; mart - giov.- sab. dalle 16.00 alle 20.00; dom. 10.00 – 12.00/16.00-20.00.
- Telefono: Ufficio cultura comune di Poggiardo 0836.909812
- E-mail: affarigenerali@comune.poggiardo.le.it
- Sito web: http://www.comune.poggiardo.le.it
Personale di pittura del maestro Oronzo De Matteis, il pittore degli oceani.
Le tele con le straordinarie onde del “grande poeta del mare”, come è stato definito l’artista leccese, rimarranno esposte nelle sale del Palazzo della Cultura fino al 30 ottobre.
Oronzo De Matteis è un’artista che ha viaggiato e viaggia tanto per il desiderio connaturato di osservare e assorbire le forme e le sfumature di tutti i mari del mondo.
I suoi oceani sono stati presentati a Toronto, a Parigi, a New York, a Barcellona, a Linz.
De matteis dipinge il mare non come siamo abituati a guardarlo o a vederlo raffigurato, ma lo rappresenta come se vi fosse immerso come se gli fosse egli stesso una creatura che vive sui fondali marini.
Sulle sue tele prendono vita i colori, i moti, le suggestioni del mare aperto, dell’oceano, che sembra infinito, ogni volta diverso con i suoi ricami spumeggianti che decorano la sua superficie.
Il pittore degli oceani ha sempre e solo dipinto il mare come se gli fosse stata affidata la missione di esserne il portavoce. Oronzo De Matteis appartiene alla scuola dei pittori gestuali americani come Hans Hartung, Jackson Pollock, Franz Kline, Wileen De Kooning, maestro dell'Action Painting per la scelta e la produzione dei colori che fa da sé, ricavandoli dalla terra secondo antiche ricette.
I quadri di De Matteis si possono ammirare ovunque, nelle case, nei negozi e persino negli studi professionali. Non è difficile individuarli, perché nella loro apparente semplicità soddisfano il bisogno dell’uomo di mantenere un contatto con la natura, di lasciarsi “naufragare” nell’oceano dell’essere, di sentirsi parte integrante di esso.
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