A “Le Terrazze del duca”
di
Corigliano D’Otranto
Torna ogni giovedì l’appuntamento con la cultura e il bon vivre
del giovedì letterario
L’overture della rassegna dei
Giovedì letterari di luglio sarà
giovedì 7 luglio alle 21,30, con
“E’ tutto normale” di
Luciano Pagano.
È TUTTO NORMALE"
(LUPO EDITORE)
di LUCIANO PAGANO
Presenta
VITO ANTONIO CONTE
appuntamento con la cultura e il bon vivre
Lo scrittore
Vito Antonio Conte presenterà
“È tutto normale” di
Luciano Pagano, autore leccese poco più che trentacinquenne al suo secondo romanzo. In questo libro, edito da
Lupo Editore, affronta un tema inesplorato nella letteratura soprattutto salentina e quanto mai attuale, per certi versi dirompente come quello della omogenitorialità. Pagano caratterizza i personaggi scavando nel loro inconscio, descrivendo comportamenti e modi di pensare e di essere, presentandoli come se fossero dinnanzi a noi, vivi e reali; lo fa con un linguaggio diretto e chiaro ma sempre profondo, alternando una narrazione esterna e onnisciente a una interna al racconto, quasi da dialogatore invisibile ma sempre presente.
Un romanzo denso, con una scrittura secca e lineare, un vortice di suggestioni e di spunti di
riflessione. Una buona parte degli eventi più significativi sono in parte nascosti agli stessi quattro protagonisti.
“Il romanzo di Pagano trasmette l’idea di un ‘ordine normale’ delle cose, un ordine che
consentirebbe alle persone di potersi amare in modi anche non convenzionali; permetterebbe di
aprire i bronchi e di respirare; lascerebbe che il desiderio, l'eros, viaggiasse in modi fluidi e lontani da paralizzanti schemi antropologici e sociali”.
I protagonisti del racconto portano a galla le loro intere vite, le esperienze passate e le
conseguenze delle loro scelte, come a volerci ricordare che in ogni singolo momento non siamo
che il prodotto di quanto abbiamo vissuto.
In “È tutto normale” i ricordi affiorano con naturalezza mescolandosi alla vicenda presente. L’acuta descrizione dei caratteri è uno dei segni distintivi di questo romanzo, prova ne è il fatto che i personaggi restano ‘impressi’ nella mente per via delle descrizioni del loro vissuto interiore, soprattutto nei dialoghi.