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D'origine messapica, ma il mito vuole che la città fosse fondata dall'eroe greco Diomede, di ritorno dalla guerra di Troia, BRUNDISIUM fu una città molto importante sotto i Romani: fu il principale porto imperiale verso l'Oriente e terminale di ben due vie consolari, l'Appia e la Traiana. Nel 19 a.C. vi morì Virgilio.
I due rami del suo porto costituiscono, ancora oggi, l'unico vero grande sicuro scalo naturale dell'Adriatico, come le corna di un cervo, chiuso all'imboccatura da un'isola.
Proprio dalla sua curiosa forma deriverebbe il nome della città (in messapico "brendon" ovvero "cervo").
Ebbe di nuovo fortuna al tempo delle crociate, con Federico II e con gli Angioini; cominciò a declinare alla fine del trecento sotto gli Aragonesi, quando fu completamente soverchiata da Taranto. Il porto, divenuto una pericolosa via di penetrazione, dagli spagnoli fu addirittura ostruito.
Decadde del tutto mentre il resto del Salento fioriva di chiese e di palazzi barocchi.
Brindisi tornò ad essere caposcalo per i traffici con l'Oriente solo a fine '800, dopo l'apertura del canale di Suez.
E' stata anche capitale d'Italia per 5 mesi, quando, durante la II Guerra Mondiale, nel settembre de '43, vi ripararono il re Vittorio Emanuele III ed il Maresciallo Badoglio.
Brindisi oggi è un porto ed un aereoporto di grande importanza strategica, per questo il suo presente è dominato soprattutto dal turismo di transito da e per la Grecia.
Luciana Pisanello per Salentonline