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Santo Giuseppe Desa

San Giuseppe da Copertino Fonte: sito dei Francescani Conventuali di Puglia
Categoria: Personaggi illustri
Periodo: (Copertino 1603 - 1663)
Copertino (LE)

Santo

Giuseppe Maria Desa, noto come San Giuseppe da Copertino, nacque a Copertino, in una stalla, il 17 giugno 1603. I suoi genitori furono Felice Desa e Franceschina Panaca. (fonte 1) Il carattere bilioso e ardito con cui cresceva il piccolo Giuseppe Maria, non trovò modo di svilupparsi per il “grande rigore” di una madre previdente. Non era nemmeno ai primi rudimenti della grammatica che una grave malattia lo costrinse a letto per più di sei anni. (fonte 2) Quando guarì, a 15 anni, si attribuì questo miracolo alla Madonna della Grazia di Galatone (Lecce). (fonte 1)
Sui 16 anni cominciò a fare il calzolaio, ma si rivelò un vero fallimento. Chiese in questo periodo di entrare tra i Frati Minori Osservanti ma ebbe poca fortuna e fu giudicato inadatto a tutto. Fu accettato come "fratello laico" tra i Cappuccini e nell'agosto 1620 fu inviato a Martina Franca per l'anno di Noviziato col nome di fra Stefano, ma qualche mese dopo fu rimandato perché "inetto a qualsiasi mansione".
Uscito dai Cappuccini si vergognò di tornare a Copertino e andò presso uno zio Conventuale che lo avvisò della avvenuta morte del padre, e dei soldati che ora cercavano lui, come erede dei debiti da pagare. Fu necessario nasconderlo e il luogo più adatto sembrò la Grottella, una chiesetta dedicata alla Madonna. Con la provvidenziale complicità di un frate sacrista che gli passava il cibo, trascorse circa sei mesi come "clandestino di Dio" in un bugigattolo addossato al Convento della Grottella. Visse così finché il sacrista stesso si presentò allo zio e diede buona relazione sul giovane, sempre applicato alle cose di Dio. Fatto sta che gli zii, entrambi francescani, mossi a compassione gli concessero l'abito da terziario, che godeva allora dell'immunità del "braccio secolare": avrebbe fatto il servo in quel convento di campagna.
A 22 anni fu ammesso tra i "fratelli laici", tra i frati cioè che emettono i voti, ma non sono ammessi al sacerdozio. Fra Giuseppe fece il suo anno di Noviziato da solo sotto la guida dello zio, padre Giambattista Panaca. Gli zii, al vederlo così pieno di buona volontà, decisero di presentarlo ai frati come possibile chierico. Tanto evidente fu l'intervento della Provvidenza che fu ammesso a continuare gli studi. Nell'anno di prova egli seppe sempre corrispondere, pur nei limiti delle sue possibilità, all'obbedienza e fu capace di condurre vita austera. "Per la sua bontà" fu ammesso alla Professione. Ad essa non venne mai meno e non si concesse mai "sconti", continuando con fedeltà il cammino che si faceva ancora più arduo.
Scherzi della Provvidenza: Fra Giuseppe, riconosciuto come una persona scarsa di doti umane intellettuali e di una scienza adeguata, si prepara al sacerdozio. Fu presentato per ricevere gli Ordini Minori e ricevette la prima tonsura il 3 gennaio 1627; si predispose poi a ricevere il Diaconato. I candidati erano sottoposti ad un piccolo esame: leggere, cantare e spiegare il Vangelo. Fra Giuseppe si era preparato al limite delle sue forze, imparando a memoria il brano più breve dell'anno liturgico: "Beato il ventre che ti ha portato" a cui Gesù replica: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica".
Nell'imprevedibilità del disegno divino il Vescovo aprì la Bibbia a caso e a Fra Giuseppe capitò proprio proprio quel Vangelo, l'unico che sapeva bene a memoria! Fu lodato dal Vescovo anche per il suo buon canto e ricevette il Diaconato il 20 Marzo 1627.
Rimaneva l'esame di ammissione al sacerdozio: i candidati erano 5 per la Provincia di Puglia. I primi quattro avevano un curriculum regolare e conseguirono un buon risultato. Mentre stava per arrivare il turno di Fra Giuseppe un messaggero trafelato portò un ambasciata urgente al Vescovo: il trasferimento alla Diocesi di Anglona-Tursi. (fonte 3)

A causa dei miracoli che gli venivano attribuiti, subì due processi del Sant'Uffizio. Fu relegato in Assisi (1639-1653). Trasferito poi a Pietrarubbia e Fossombrone (Pesaro 1653-1657), isolati conventi-romitori dei Frati Cappuccini. (fonte 1)
Per le sue numerose estasi, è conosciuto in tutto il mondo come il Santo dei voli ed è invocato perciò come protettore dagli aviatori . Per le numerose difficoltà incontrate nello studio, che superò tuttavia con esemplare e totale fiducia nell'aiuto della Santissima Vergine, anche gli studenti, specialmente nel periodo di preparazione agli esami, lo invocano come protettore e ne richiedono l'intercessione per ricevere lumi e coraggio nelle loro fatiche.
La sua fama di santità, ma soprattutto le sue frequenti estasi - spesso accompagnate da voli, durante i quali egli rimaneva a volte sollevato da terra per lungo tempo - attiravano attorno a lui folle di devoti.

Fu accusato perciò di messianismo. Deferito al tribunale dell'Inquisizione, fu poi riconosciuto innocente. Ma, per prudenza, i Superiori lo costrinsero a vivere di volta in volta in conventi isolati. Esperienza che parve un esilio. Dapprima in Assisi (1639 - 1653), segregato in alcune stanze del Sacro Convento. Poi , per breve tempo, nel Convento dei Cappuccini di Pietrarubbia (Pesaro); quindi tra i Cappuccini di Fossombrone (1653 - 1657). (fonte 4) Il 9 luglio 1657 fu restituito ai suoi confratelli e destinato ad Osimo dove morì. Il suo corpo è custodito nella cripta del santuario, in un'urna di bronzo dorato. Fu beatificato da Benedetto XIV il 24 febbraio 1753 e dichiarato santo da Clemente XIII il 16 luglio 1767. (fonte 1)


Fonte: (Fonte 1) Wikipedia; (Fonte 2) Sito dei francescani conventuali di Puglia; (Fonte 3) Sito di San Giuseppe da Copertino; (Fonte 4) Sito del Comune di Copertino;

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